Nella seconda metà del 1800 sorsero sul territorio diverse industrie, che sfruttavano la forza elettromotrice prodotta dall’acqua scorrente nei canali. Nell’inverno l’acqua veniva però spesso a mancare. Si fecero quindi i primi studi per garantire una continuità di esercizio.
Nel 1869 i geometri Baima, Clara e Falletti, ispirandosi all’idea dell’ing. Davicini, elaborarono un progetto di derivazione delle acque dalla sponda sinistra della Stura in un unico canale dal quale, attraverso una serie di “canali di ritorno”, creare una rete idrica per garantire le portate occorrenti in tutto l’arco annuale. Tale progetto servì come base per la formazione del Consorzio dei Comuni ed Utenti Industriali sulla Riva Sinistra della Stura, che si costituí legalmente il 06 aprile del 1872 ai sensi degli art. 657 e seguenti del Codice Civile del 1865 e che, sebbene gestore di un bene pubblico, assunse la figura giuridica di società privata, con lo scopo di realizzare e provvedere alla successiva manutenzione dei canali progettati.
Il 26 dicembre del 1872 venne messo in funzione il canale di ritorno da Nole a Cirié, con vantaggi oltre che per gli industriali anche per gli agricoltori che potevano così irrigare zone che prima non ne avevano la possibilità.
Il Consorzio che aveva instaurato un servizio di sorveglianza nel periodo invernale creando con un apposito regolamento una disciplina nella gestione della rete dei canali, venne chiamato dall’autorità prefettizia a ripartire l’acqua anche nella stagione estiva, essendo questa nei periodi di magra spesso insufficiente al fabbisogno del vasto territorio.
Nel 1930 venne nominato Podestà di Cirié l’Avv. Grand’Uff. Eugenio Gerardi che dimostrò molto interesse verso il problema irriguo, promuovendo l’emanazione dei decreti prefettizi del settembre 1930 e del 1933 con i quali è stata disciplinata la distribuzione dell’acqua estiva a turno tra i Comuni.
Il Consorzio che, dopo l’emanazione dei decreti di riconoscimento, pensava di estendere la propria gestione all’ intero anno, decise di prendere accordi con i Comuni per apportare le necessarie modifiche allo Statuto onde renderlo consono ai più ampi compiti che intendeva assolvere.
Nel 1941, approvato il testo del nuovo Statuto ed ottenuta l’adesione di tutti i Comuni (Borgaro Torinese, Caselle, San Maurizio Canavese, Cirié, Nole, Mathi e Balangero), si dovette attendere l’approvazione delle relative delibere da parte della Prefettura che, dopo le remore ottenute dagli opponenti, furono finalmente vistate nel 1944. Il 29 marzo 1944 venne così stipulato dal Notaio Bertolone l’atto di accettazione del nuovo Statuto, in vigore fino al 2007, anno in cui fu sostituto da quello attuale.